Giunti a pioli
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Giunti a pioli
Il giunto a pioli è costituito da due mozzi in acciaio da calettare rispettivamente sull’albero motore e sull’albero condotto. I due mozzi presentano due corone forate nelle quali si alternano fori conici e fori cilindrici di numero e dimensioni variabili in funzione della grandezza (taglia) del giunto. La trasmissione del moto tra i due mozzi avviene attraverso perni in acciaio costituti da una parte conica con gambo filettato e una parte cilindrica con testa esagonale. Sulla parte cilindrica viene fissato un tassello in gomma (gommolo) con profilo esterno a botte e foro cilindrico interno; i perni, completi di gommolo, costituiscono gli elementi tipici del giunto chiamati pioli e vengono fissati alternativamente sui due mozzi nei fori conici con dadi di bloccaggio. I mozzi, completi di pioli, si accoppiano tra di loro attraverso l’inserimento nei fori cilindrici dei pioli disposti ruotati di 180° in ordine alternato.
La trasmissione del moto avviene attraverso la spinta tangenziale del gommolo del Piolo sulla superficie interna del foro cilindrico corrispondente.
Il comportamento elastico dei pioli nell’esercizio della spinta tangenziale è determinato dalle proprietà dell’elastomero impiegato, caricato principalmente a compressione; ne consegue una trasmissione del moto caratterizzata da:
- rigidità torsionale progressiva;
- capacità di resistere a carichi d’urto della coppia e a carichi variabili;
- capacità di trasmettere carichi con elevati sovraccarichi e quindi particolarmente adatti per azionamenti che richiedono requisiti di sicurezza e affidabilità;
- poca manutenzione; solo i pioli in elastomero, come parti soggette ad usura, devono essere sostituiti e le macchine accoppiate non devono essere spostate per farlo.
- i giunti a pioli sono adatti per operazioni di inversione e montaggio orizzontale e verticale.
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